Tra gioco e realtà

Destinatari

Questo percorso si rivolge, con metodologie e contenuti differenti, agli alunni delle scuole secondarie di I grado ed ai ragazzi delle scuole secondarie di II grado.
 
Obiettivi
L’esperienza ormai consolidata degli educatori della Cooperativa Sociale Crisalide nei percorsi scolastici di prevenzione  alle dipendenze e il continuo confronto con i ragazzi  e le loro problematiche ha portato a porre l’accento su una di quelle che vengono definite “le nuove dipendenze”: il gioco d’azzardo. 
Nonostante la maggior parte delle persone giochi senza sviluppare una dipendenza, il gioco d’azzardo ha in sé tutte le dinamiche e le componenti di una qualsiasi sostanza che può far sviluppare un problema di dipendenza: il pensiero ossessivo, il bisogno di incrementare la quantità di gioco per provare la stessa sensazione di brivido delle prime giocate, la menzogna per tenere allo scuro i propri cari del problema, gli sbalzi d’umore legati all’astinenza o al tentativo di porre freno al problema.
Inoltre il gioco viene spesso utilizzato come scacciapensieri, per placare emozioni forti e negative o distogliere la mente dai problemi.
Facile allora, diviene perdere il controllo e sempre più labile è il confine tra gioco e dipendenza.
La definizione del gioco come divertimento, svago, amicizia e tempo libero, si tramuta in isolamento, ossessione, dolore, perdita.
La facile fruibilità del gioco sottoforma di lotterie, slot machines, gratta e vinci che garantiscono non solo un accesso immediato e facile, ma anche la promessa di vincite piuttosto alte in un brevissimo lasso di tempo, hanno portato al contatto con l’azzardo anche i giovanissimi. Ormai presente nelle diverse forme, nei più comuni luoghi di svago dei giovani: bar, edicole, tabaccai, sale bowling, pub, anche la sola vista di una slot machines è d’abitudine per i ragazzi.
La ricerca internazionale sul gioco d’azzardo dimostra chiaramente che i giovani al giorno d’oggi sono molto coinvolti in tale attività. Nel prendervi parte, i giovani sviluppano e mantengono pensieri irrazionali sul gioco d’azzardo esponendosi al rischio di sviluppare gravi problemi col gioco.
Circa il 4-6%% degli studenti di scuola superiore ha una dipendenza da gioco d’azzardo. Questo vuol dire che in una classe di 25 studenti, almeno uno di loro ha un grave problema di gioco.
Inoltre un ulteriore 4-8% è a rischio di sviluppare una dipendenza, cioè questi ragazzi hanno manifestato alcuni segnali di perdita di controllo sul loro comportamento di gioco
 
Perché allora non trattare direttamente con i ragazzi il tema del gioco, discutere con loro e capire le motivazioni, le emozioni, i desideri che li guidano?
 
Metodologie
Abbiamo pensato ad un percorso (allegato A), fatto di tre incontri che possa partire da una definizione di gioco in contrapposizione all’azzardo, che del gioco inteso come si apprende da piccoli, non ha nulla, anzi annienta il bello e il ludico che dovrebbe essere motore di ogni attività giocosa. Insieme ai ragazzi si cercherà di capire quali sono le loro reali conoscenze in merito al tema, le loro false credenze per poi arrivare alla spiegazione scientifica di ciò che regola il gioco, le vincite, le perdite.
Tramite la visione di blog metteremo a confronto l’immagine del giocatore patologico, con il sogno di una vincita immediata, che cambia la vita in un attimo, regalato dalle pubblicità.
Per arrivare insieme a loro a condividere pensieri e aspettative, e riconfermare che l’unicità e irripetibilità della propria persona viene preservata e valorizzata, non passando per le vie più brevi o attraverso una vincita in denaro, ma rincorrendo i propri sogni e facendo la fatica di crescere e conoscere, per realizzarli.
 
Verifica
Alla fine del percorso si procederà alla verifica tramite la compilazione anonima, da parte di tutti gli studenti coinvolti, di un questionario di gradimento. Incontri con gli adulti interessati.